Umidità parquet

Umidità Parquet: quale parquet resistente all’acqua, contro ritiro e rigonfiamento

L’umidità per il parquet è un serio problema, perché l’acqua è uno dei principali fattori che ne influenzano le caratteristiche fisiche e meccaniche; esprimere però il contenuto di acqua presente nel tessuto legnoso in valore assoluto non darebbe alcun metro di valutazione. Si ricorre perciò alla quantificazione dell’acqua contenuta, mediante la percentuale di umidità riferita al peso anidro, cioè al peso del legno assolutamente secco, applicando il metodo descritto nella vigente normativa tecnica di riferimento (UNI EN 13183-1).

L’umidità percentuale è determinata con la formula:

U=  Pu –Po/Po x 100

dove:

P, = peso del legno al momento in cui se ne vuole determinare l’umidità

Po = peso del legno anidro, ottenibile in stufa ventilata a 103° C

Il legno con il quale è realizzato il parquet, essendo un materiale igroscopico, tende ad equilibrare la sua umidità con quella dell’ambiente in cui si trova; in pratica il processo di perdita, come pure quello di riassorbimento di umidità (e di conseguenza il ritiro ed il rigonfiamento del pavimento in legno) non cessano mai.Quando l’albero è in vita od appena abbattuto può contenere, a seconda della specie legnosa e dell’ambiente di crescita, dal 50 al 300 circa di umidità. Di questa grande quantità di acqua, parte è contenuta nei lumi cellulari, parte è legata alle pareti delle cellule. Dopo l’abbattimento, l’acqua contenuta nei lumi cellulari è la prima ad uscire, provocando perdita di peso, ma non diminuzione di volume. Soltanto quando il legno raggiunge valori di umidità intorno al 30, inizia a fuoriuscire anche l’acqua legata alle pareti cellulari. Questa soglia, denominata punto di saturazione delle pareti cellulari, è di fondamentale importanza in quanto ogni ulteriore perdita di umidità comporta una diminuzione di volume dando luogo al fenomeno denominato ritiro.

Rispetto alle principali direzioni anatomiche, le migrazioni dell’acqua dimostrano una maggiore velocità in direzione assiale mentre sia radiai mente che tangenzialmente gli scambi con l’ambiente sono molto più rallentati.

Fig. 4  Perdite di acqua secondo le principali direzioni anatomiche nel legno. Il numero di frecce è proporzionale all’entità

Umidità e Parquet

Per ragioni di confronto, ma anche di ordine commerciale, è nata l’esigenza di stabilire valori di umidità di riferimento. Per convenzione internazionale si è concordato di assumere, per i Paesi a clima temperato, il 12% come umidità normale del parquet in legno, tenendo presenti i fattori climatici presenti in questi territori. Tale percentuale corrisponde infatti a legno in perfetto equilibrio con aria a 200 C di temperatura ed umidità relativa del 65%, valori ambientali medi presenti per esempio in Italia. Il passaggio del legno dallo stato fresco allo stato prossimo all’umidità normale (in eccesso o in difetto) può avvenire mediante stagionatura naturale all’aria o per essiccazione artificiale utilizzando appositi impianti. Nel primo caso occorrono tempi più lunghi ed è praticamente impossibile predeterminare l’esatta umidità di equilibrio a causa delle continue variazioni climatiche; nel secondo caso invece, oltre ad una maggiore velocità (anche se diversa secondo la specie legnosa), è possibile essiccare il legno anche in relazione alla sua destinazione.

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Generalmente, nel parquet per impieghi all’esterno, è sufficiente arrivare a valori di umidità intorno al 15%, mentre se il parquet in legno viene utilizzato all’interno delle abitazioni occorre scendere al di sotto del 12%. Nel caso delle pavimentazioni in legno, la vigente normativa tecnica richiede al momento della prima consegna una umidità del 9% ± 2% per elementi massicci (UNI EN 13226, UNI EN 13227, UNI EN 13228), scendendo a 7% ± 2% per elementi multistrato (UNI EN 13489). In merito alla determinazione dell’umidità, come già ricordato, questa può essere effettuata pesando i campioni prima e dopo permanenza, fino a peso costante, in stufa ventilata. Esistono comunque altri metodi fra cui, quello più diffuso, riguarda l’utilizzo di appositi igrometri elettrici. Tale metodo, meno preciso del precedente al punto che la normativa tecnica (UNI EN 13183/2) lo definisce idoneo per stimare, e non misurare, non può essere utilizzato quando il legno si trova ad umidità superiori al 30% oppure quando sono state applicate al legno sostanze quali impregnanti o vernici. Inoltre, dato che ogni specie legnosa risponde differentemente, è opportuno provvedere alla taratura degli strumenti qualora questi non siano forniti di apposite tabelle di conversione.

Gli igrometri elettrici più diffusi possono essere divisi in due categorie: igrometri a resistenza (a chiodi) e igrometri dielettrici (a contatto). I primi utilizzano elettrodi infissi nel legno e ne stimano l’umidità in prossimità degli stessi. Se attrezzati con particolari chiodi isolati, questi strumenti possono essere impiegati per valutare gli eventuali gradienti di umidità, cioè differenti percentuali di acqua presenti in zone legnose adiacenti, dovuti sia alla diversa velocità di movimento in funzione delle direzioni anatomiche che all’impossibilità pratica di ottenere un equilibrio costante con l’ambiente (anche in funzione delle dimensioni degli elementi legnosi). La seconda tipologia di igrometri elettrici si basa sull’uso di elettrodi a contatto, che quindi non necessitano la penetrazione nel materiale, rendendo la stima più rapida senza però poter valutare la presenza di gradienti.

 

Umidità relativa
dell’aria

0°

10°

20°

30°

40°

50°

60°

70°

80°

90°

5

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

10

3

3

3

2

2

2

2

2

1

1

15

4

4

4

3

3

3

3

2

2

2

20

5

5

5

4

4

4

3

3

3

2

25

6

5

5

5

5

5

4

4

3

3

30

6

6

6

6

6

5

5

4

4

3

35

7

7

7

7

6

6

5

5

4

4

40

8

8

8

7

7

7

6

6

5

4

45

9

9

9

8

8

7

7

6

6

5

50

10

10

9

9

9

8

7

7

6

6

55

11

10

10

10

9

9

8

7

7

6

60

12

11

11

11

10

10

9

8

7

7

65

13

12

12

12

11

10

10

9

8

8

70

14

14

13

13

12

11

11

10

9

8

75

15

15

15

14

13

13

12

11

10

9

80

17

17

16

16

15

14

14

13

12

11

85

19

19

18

18

17

16

15

14

13

12

90

22

22

21

20

19

18

17

16

15

14

95

27

26

25

24

23

22

21

20

19

18

100

33

32

31

30

29

28

27

26

25

24

(L’umidità è espressa in % del peso assolutamente secco del legno)

Informazioni contenute nel libro “Il Parquet dal progetto alla posa” di EdilegnoArredo e A.I.P.P.L.