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Come ottenerli
L’umidità rappresenta un serio problema per il parquet, poiché l’acqua è uno dei principali fattori che influenzano le caratteristiche fisiche e meccaniche del legno. Per misurare correttamente il contenuto d’acqua presente nel tessuto legnoso non si fa riferimento a un valore assoluto, ma alla percentuale di umidità riferita al peso anidro, ovvero il peso del legno completamente secco.
Codice: 317-LT
Codice: 632-SPC
Codice: RNA-3-10-150
Codice: VCS-M-S
La misurazione di questo importante fattore di rischio si basa sul metodo definito dalla normativa UNI EN 13183-1.
L’umidità percentuale si determina con la formula:
U = (Pu – Po / Po) x 100,
dove Pu è il peso del legno al momento della misurazione e Po è il peso anidro, ottenuto essiccando il campione in stufa ventilata a 103°C. Essendo un materiale igroscopico, il legno tende ad adattare il suo contenuto di umidità all’ambiente circostante, perciò fenomeni come ritiro e rigonfiamento non si arrestano mai del tutto.
Resistente e duraturo
Eccellente resistenza all’acqua
Decking termotrattato ideale per esterni
Quando l’albero è vivo o appena abbattuto, può contenere dal 50% al 300% di umidità, in base alla specie legnosa e al clima. L’acqua presente nei lumi cellulari è la prima a fuoriuscire dopo il taglio, causando perdita di peso ma non variazione di volume. Solo al di sotto del 30% di umidità inizia la fuoriuscita dell’acqua legata alle pareti cellulari, portando a una diminuzione di volume (ritiro). Questa soglia è chiamata punto di saturazione delle pareti cellulari ed è determinante per la stabilità del parquet.
L’acqua si muove più rapidamente in direzione assiale, mentre il trasferimento è più lento in direzione radiale e tangenziale. Per avere un parametro di riferimento condiviso anche a livello commerciale, si è stabilito per i Paesi a clima temperato un valore di 12% come umidità standard del parquet, corrispondente a una temperatura ambiente di 20°C e umidità relativa del 65%. Il legno può raggiungere questo equilibrio mediante stagionatura naturale oppure essiccazione artificiale, preferita per maggiore precisione e rapidità.
A seconda dell’uso, l’umidità ideale del parquet varia: per impieghi esterni è sufficiente il 15%, mentre per interni si scende sotto al 12%. Le normative tecniche (UNI EN 13226, 13227, 13228 e 13489) richiedono un’umidità del 9% ± 2% per elementi massicci e del 7% ± 2% per elementi multistrato al momento della consegna.
La misurazione può essere eseguita con il metodo tradizionale in stufa ventilata, pesando i campioni prima e dopo l’essiccazione, oppure tramite igrometri elettrici, più pratici ma meno precisi. Secondo la UNI EN 13183-2, questi strumenti forniscono una stima e non una misurazione esatta. Non sono adatti quando l’umidità supera il 30% o il legno è trattato con impregnanti o vernici.
Esistono due tipi principali di igrometri: a resistenza (con elettrodi a chiodi), che possono stimare anche i gradienti interni di umidità, e dielettrici (a contatto), che permettono misurazioni rapide senza penetrare nel legno. Per ogni specie legnosa, è fondamentale calibrare lo strumento, soprattutto in assenza di tabelle di conversione dedicate.
Umidità relativa dell’aria |
0° | 10° | 20° | 30° | 40° | 50° | 60° | 70° | 80° | 90° |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
5 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
10 | 3 | 3 | 3 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 1 | 1 |
15 | 4 | 4 | 4 | 3 | 3 | 3 | 3 | 2 | 2 | 2 |
20 | 5 | 5 | 5 | 4 | 4 | 4 | 3 | 3 | 3 | 2 |
25 | 6 | 5 | 5 | 5 | 5 | 5 | 4 | 4 | 3 | 3 |
30 | 6 | 6 | 6 | 6 | 6 | 5 | 5 | 4 | 4 | 3 |
35 | 7 | 7 | 7 | 7 | 6 | 6 | 5 | 5 | 4 | 4 |
40 | 8 | 8 | 8 | 7 | 7 | 7 | 6 | 6 | 5 | 4 |
45 | 9 | 9 | 9 | 8 | 8 | 7 | 7 | 6 | 6 | 5 |
50 | 10 | 10 | 9 | 9 | 9 | 8 | 7 | 7 | 6 | 6 |
55 | 11 | 10 | 10 | 10 | 9 | 9 | 8 | 7 | 7 | 6 |
60 | 12 | 11 | 11 | 11 | 10 | 10 | 9 | 8 | 7 | 7 |
65 | 13 | 12 | 12 | 12 | 11 | 10 | 10 | 9 | 8 | 8 |
70 | 14 | 14 | 13 | 13 | 12 | 11 | 11 | 10 | 9 | 8 |
75 | 15 | 15 | 15 | 14 | 13 | 13 | 12 | 11 | 10 | 9 |
80 | 17 | 17 | 16 | 16 | 15 | 14 | 14 | 13 | 12 | 11 |
85 | 19 | 19 | 18 | 18 | 17 | 16 | 15 | 14 | 13 | 12 |
90 | 22 | 22 | 21 | 20 | 19 | 18 | 17 | 16 | 15 | 14 |
95 | 27 | 26 | 25 | 24 | 23 | 22 | 21 | 20 | 19 | 18 |
100 | 33 | 32 | 31 | 30 | 29 | 28 | 27 | 26 | 25 | 24 |
Tratto da “Il Parquet dal progetto alla posa” di EdilegnoArredo e A.I.P.P.L.
Per evitare che l’umidità rovini il parquet è fondamentale mantenere un’umidità ambientale tra il 45% e il 65%. L’uso di deumidificatori e una corretta ventilazione aiutano a prevenire rigonfiamenti, fessurazioni e distacchi nel tempo.
Il tasso di umidità ideale per il parquet è compreso tra il 7% e il 12%. Questo valore garantisce la stabilità del legno, evitando deformazioni causate da eccesso o carenza di umidità nell’ambiente domestico.
Questo è un dato medio, occorre in ogni caso tener conto del tipo di legno in consoderazione.
Il parquet si solleva con l’umidità perché il legno assorbe acqua e si espande. Questo fenomeno, detto rigonfiamento, si verifica quando l’umidità ambientale supera i limiti consigliati e il parquet non è stato correttamente acclimatato o posato.
L’umidità di risalita può danneggiare il parquet causando sollevamenti, macchie e marcescenza. Questo tipo di umidità proviene dal sottofondo e può compromettere la struttura del pavimento se non vengono adottate adeguate barriere isolanti.
È possibile installare il parquet in ambienti umidi solo scegliendo tipologie resistenti all’acqua, come il parquet prefinito o in legno tecnico. È importante anche garantire una posa professionale e l’uso di sigillanti idonei.
Per misurare l’umidità del parquet correttamente si usano igrometri a contatto o a resistenza. Questi strumenti stimano la percentuale d’acqua presente nel legno e aiutano a valutare eventuali rischi di deformazione o danneggiamento.